Daruma

Il Daruma è una delle figure più emblematiche e affascinanti della cultura giapponese. Si tratta di una bambola tradizionale dalla forma rotonda e priva di braccia e gambe, ispirata al monaco Bodhidharma, il fondatore del buddhismo Zen. Oltre a essere un oggetto decorativo, il Daruma è soprattutto un potente simbolo di determinazione, perseveranza e buona fortuna.

Origini e significato

La figura del Daruma affonda le sue radici nella leggenda del monaco indiano Bodhidharma, che si dice abbia meditato per nove anni di seguito in una grotta, fino a perdere l’uso degli arti. Questa storia è alla base dell’aspetto iconico della bambola: il corpo rotondo e senza arti rappresenta la dedizione assoluta allo scopo, anche a costo di grandi sacrifici.

Il Daruma è solitamente realizzato in cartapesta, con una base zavorrata che gli permette di tornare in piedi ogni volta che viene rovesciato. Questa caratteristica lo rende un perfetto emblema del proverbio giapponese “Nanakorobi yaoki” (七転び八起き), che significa “Cadi sette volte, rialzati otto”.

Caratteristiche visive

Un Daruma tradizionale ha un volto con occhi bianchi privi di pupille, sopracciglia folte, barba e baffi stilizzati. Il corpo è rosso, colore considerato di buon auspicio, anche se oggi ne esistono anche di altri colori, ognuno legato a un diverso significato (es. oro per la ricchezza, verde per la salute, rosa per l’amore).

Un aspetto curioso del Daruma è proprio quello degli occhi: quando si acquista o si riceve un Daruma, entrambi gli occhi sono bianchi. Chi lo possiede esprime un desiderio o si pone un obiettivo, e in quel momento disegna la prima pupilla in uno dei due occhi. Solo una volta raggiunto l’obiettivo si disegna anche la seconda pupilla, completando simbolicamente il proprio cammino.

Come si usa

Il Daruma è spesso utilizzato all’inizio dell’anno o in occasione di nuovi progetti, esami importanti, aperture di attività o sfide personali. Viene tenuto in casa, su una mensola, o sulla scrivania, come promemoria costante dell’obiettivo prefissato.

Alla fine dell’anno, o una volta raggiunto lo scopo, è consuetudine restituire il Daruma al tempio dove è stato acquistato, o portarlo in uno dei tanti cerimoniali di bruciatura (Daruma Kuyō), in cui viene simbolicamente cremato per liberare la fortuna contenuta e ringraziare l’oggetto per il suo supporto spirituale.

Curiosità

  • La città di Takasaki, nella prefettura di Gunma, è il più importante centro di produzione di Daruma in Giappone. Ogni anno vi si tiene un grande mercato di Daruma.
  • Alcuni Daruma riportano iscrizioni di parole come “fuku” (fortuna), “shōbai hanjō” (prosperità negli affari) o “gōkaku” (successo negli esami).