Kokeshi: le bambole della tradizione giapponese

Le Kokeshi sono un tipo di bambole tradizionali giapponesi, originarie della regione di Tōhoku , come souvenir di stazioni termali. Oggi, ci sono varie kokeshi anche dei personaggi degli anime giapponesi, come per esempio Doraemon o Mickey Mouse, e quindi sono conosciute in tutto il mondo come tipici souvenir giapponesi.
L’origine etimologica del nome è ancora sconosciuta , anche se in molti ritengono sia derivata dalla fusione, in unica parola, dei diversi modi in cui gli abitanti della regione chiamavano “legno”. In un’altra ipotesi, invece, si ritiene che il termine “kokeshi” fosse derivato da “Keshibōzu”, che significa il frutto di papaveri o l’acconciatura tipica di bambini/e di 3 e 4 anni nell’epoca Edo (1603-1868). Fu solo in tempi relativamente recenti, nel 1940, che venne definito il termine “こけし”, adottando la scrittura convenzionale in hiragana, uno dei sistemi di scrittura giapponesi.
Realizzate manualmente in legno, hanno un busto semplice cilindrico e una larga testa sferica, con poche linee stilizzate a definire i caratteri del viso.
La più antica kokeshi nasce più di 1200 anni fa, nell’epoca di Nara (710-794), in cui l’imperatrice Shōtoku (718-770) salì al potere dagli anni 764 ai 770. Quest’ultima richiese ad un artigiano (in giapponese “Kijishi ( 木地師 )”) della prefettura di Miyagi, di creare un milione di Shōtō , piccola torre in legno cui rivolgere le proprie preghiere nel culto Buddista, che contiene un testo lungo chiamato “Dhāranī ”. Le milioni di torri create furono chiamate “ Hyakumantōdarani (百万塔陀羅尼 / milione di torre di Dhāranī)”.
Successivamente, questi Kijishi andarono in varie prefetture e regioni del Giappone, perciò vennero create molteplici kokeshi e si diffusero in tutto il Giappone. Iniziarono ad essere riconosciute verso la fine del XIX secolo, epoca di Edo, particolarmente grazie ai Kijishi, che le crearono come souvenir per i clienti delle terme, in particolare contadini e/o turisti, utilizzando gli scarti del legno. Le terme infatti venivano utilizzate per togliere la stanchezza fisica e per recuperare le energie. Le kokeshi furono quindi popolari anche come “portafortuna” al loro lavoro.
In seguito divennero talmente famose, che in Russia furono prese a modello dall’inventore della prima matrioska. Oltre a ornare le case giapponesi, sono ritenute di buon auspicio contro la cattiva sorte e considerate un raffinato oggetto da collezione da regalare a persone molto speciali.
Esistono 11 tipologie diverse tradizionali che dipendono dalle varietà delle tecniche di creazione delle kokeshi, diverse in ogni prefettura del Tōhoku. In particolare, la prefettura di Miyagi, che detiene 3 tipologie tradizionali, è una delle prefetture più importanti poiché ha contribuito alla creazione di varie kokeshi storiche.
Generalmente, comunque, ci sono due tipi fondamentali di bambole kokeshi:

Kokeshi tradizionale: prodotta in ognuna delle sei prefetture che compongono la regione di Tōhoku, in particolare in quelle di Akita e Yamagata, è piuttosto semplice
nella forma, dal busto cilindrico e la testa rotonda. Il disegno nel kimono è il tratto distintivo della prefettura dove la kokeshi è realizzata e viene tramandato di generazione in generazione dagli artigiani del luogo.

Kokeshi creativa: sviluppata durante la seconda guerra mondiale, si differenzia dall’originale sia per il busto, molto più arrotondato, sia per l’uso di colori e fantasie
più moderni. In particolare, questa tipologia nella prefettura di Gunma della regione di Kantō è molto più famosa risultando anche la prima in tutto il Giappone riguardo le quantità prodotte. Una bottega del villaggio di Shintō, nella prefettura di Gunma, è una delle più famose in tutto il Giappone.

Foto di Giapponepertutti.it

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Revisione a cura di:

Chinami Matsushima