Ema in Giappone: cosa sono, significato e dove trovarli
Quando visiti un santuario shintoista in Giappone, tra le tante tradizioni affascinanti c’è un dettaglio che attira subito l’attenzione: centinaia di piccole tavolette di legno appese, spesso con scritte in giapponese e disegni colorati. Questi oggetti si chiamano Ema (絵馬) e rappresentano uno degli aspetti spirituali più autentici della cultura giapponese. In questo articolo scopriamo cosa sono, come si usano e dove puoi vivere questa esperienza durante un viaggio in Giappone.
Cosa sono gli Ema?
Gli Ema sono tavolette votive in legno, usate nei santuari shintoisti per scrivere preghiere o desideri. Il nome deriva da “絵” (e, immagine) e “馬” (ma, cavallo): in origine, infatti, venivano offerti cavalli veri alle divinità come simbolo di buon auspicio. Con il tempo, questa pratica si è trasformata in qualcosa di più accessibile: le tavolette con l’immagine di un cavallo.
Oggi le illustrazioni sugli Ema possono raffigurare di tutto: animali dello zodiaco, immagini del santuario, simboli portafortuna o perfino personaggi anime nei santuari più moderni.
Come si usano gli Ema?
- Si acquistano al santuario, di solito al banco delle offerte (dove vendono anche omamori e altri oggetti rituali).
- Il costo varia da 300 a 800 yen (circa 2–5 euro), a seconda del santuario e della dimensione.
- Dopo l’acquisto, si scrive il desiderio o la preghiera sul retro. Può essere per la salute, l’amore, il lavoro, gli esami o un viaggio sicuro.
- Si appende l’Ema su una struttura apposita, spesso di legno, accanto al tempio o al santuario.
Non è necessario essere religiosi: anche i turisti possono partecipare a questo rito in segno di rispetto e connessione con la cultura giapponese.
Cosa scrivere su un Ema?
La tradizione vuole che si scriva in modo chiaro e sincero ciò che si desidera. Alcuni esempi:
- “Buona salute per la mia famiglia”
- “Riuscire a superare l’esame di ammissione”
- “Trovare l’amore”
- “Realizzare il mio sogno di vivere in Giappone”
Molti scrivono anche il proprio nome e la data, ma non è obbligatorio. Se non conosci il giapponese, puoi scrivere anche in inglese o nella tua lingua: i kami (divinità) capiscono tutto, secondo la tradizione!
Dove trovare gli Ema in Giappone?
Quasi tutti i santuari shintoisti offrono Ema ai visitatori. Ecco alcuni luoghi famosi dove questa tradizione è particolarmente suggestiva:
⛩ Meiji Jingu (Tokyo)
Un grande santuario nel cuore della capitale, dedicato all’Imperatore Meiji. Gli Ema qui sono semplici, con simboli shintoisti tradizionali.
⛩ Fushimi Inari Taisha (Kyoto)
Oltre ai famosi torii rossi, il santuario offre Ema a forma di volpe (kitsune), messaggero della divinità Inari.
⛩ Kanda Myojin (Tokyo)
Vicino ad Akihabara, è popolare tra chi lavora nell’industria tech e tra gli appassionati di anime. Gli Ema sono spesso decorati con disegni manga.
⛩ Dazaifu Tenmangu (Fukuoka)
Santuario dedicato a Tenjin, dio degli studi. Perfetto per chi desidera successo scolastico o accademico.
Curiosità sugli Ema
- Non si portano a casa: una volta appesi, si lasciano lì. È un’offerta, non un souvenir.
- A fine anno, molti santuari bruciano gli Ema durante cerimonie rituali, per inviare le preghiere ai kami.
- Alcuni Ema sono vere opere d’arte, dipinti a mano o decorati da artisti locali.
- In alcuni luoghi si trovano anche Ema personalizzabili: puoi colorarli tu stesso.
Ema e cultura pop
Negli ultimi anni, gli Ema sono diventati popolari anche tra i giovani grazie alla loro presenza in anime, manga e videogiochi. Molte serie mostrano personaggi che scrivono desideri su Ema, rendendo il gesto familiare anche a chi non ha mai visitato il Giappone.
In certi santuari “pop” come Kanda Myojin, gli Ema sono addirittura illustrati dai fan, creando un curioso mix tra spiritualità e subcultura otaku.
Perché vale la pena provare
Scrivere un Ema non è solo un gesto simbolico: è un momento di riflessione personale, una pausa durante il viaggio per pensare a ciò che desideri davvero. È anche un modo semplice e profondo per interagire con la cultura giapponese, senza bisogno di parlare la lingua o conoscere in dettaglio la religione.
Conclusione
Gli Ema sono molto più di semplici tavolette di legno: sono un ponte tra passato e presente, tra fede e speranza, tra chi visita e chi abita il Giappone. Se hai in programma un viaggio, non perdere l’occasione di vivere questa tradizione: compra un Ema, scrivi il tuo desiderio e lascialo al vento, tra centinaia di altri sogni appesi in silenzio.