Il viaggio di Gianluca e Stefania

Era per ognuno un sogno nel cassetto da prima che ci conoscessimo, finalmente ad Ottobre 2015 è diventato realtà, organizzato con largo anticipo, il volo prenotato ad inizio Febbraio sfruttando un offerta Aeroflot, A/R Roma/Tokyo a 435 euro.

22 Ottobre 2015, Odaiba

Partenza da Roma Fiumicino il 21 Ottobre con volo Aeroflot via Mosca, arrivo il 22 ore 10:30 a Narita, sbrigate velocemente le pratiche di ingresso in Giappone ci dirigiamo verso gli uffici della JR East per acquistare 2 card Suica.
Alloggiando ad Asakusa, all’Hotel Ryokan Toukaisou, per raggiungere Tokyo abbiamo scelto il Keisei Narita Sky Access, a determinati orari questo treno permette di scendere alla fermata di Asakusa senza fare cambi (Hyperdya per gli orari).
Arrivati ad Asakusa avendo del tempo prima di arrivare in hotel abbiamo fatto il Nikko Pass alla stazione Tobu Asakusa poi ci siamo diretti verso il Toukaisou, una volta preso possesso della camera siamo andati all’isola artificiale di Odaiba, dalla stazione di Shimbashi abbiamo preso la linea Yurikamome scendendo alla fermata “Daiba” da dove abbiamo ammirato il Rainbow Bridge, la copia della statua della libertà ed il palazzo della Fuji TV, poi ci siamo diretti verso l’imponente Gundam.
Meta successiva un giro al Venus Fort, un centro commerciale basato sulla ricostruzione di un villaggio europeo del diciottesimo secolo, ultima tappa di giornata il centro commerciale Diver City dove abbiamo girato un po’ prima di dirigerci verso la “vera meta”, il kaiten sushi Premium Kaio. Le 23 ore di viaggio (considerando la partenza da casa) si sono iniziate a far sentire e stanchi morti appena cenato siamo ritornati in hotel.

Odaiba – Tokyo

23 Ottobre 2015, Kamakura

Nonostante la melatonina ed altri rimedi non siamo stati completamente immuni al Jet Lag, non erano le 5 del mattino ed eravamo già svegli, poco male alle 6:37 iniziava il nostro viaggio dalla stazione metro di Tawaramachi verso Kamakura, raggiungibile tramite la linea ferroviaria JR Yokosuka Line.
Prendendo spunto da vari itinerari ne abbiamo creato uno abbastanza ampio in quanto a fine giornata avremmo percorso oltre 8 km a piedi. Scesi alla fermata di Kamakura, ci siamo diretti verso il santuario Zeniarai Benten, l’ingresso nella roccia posto in cima ad una salita è veramente bello, il santuario è piccolo, un po’ come tutte le cose sembra essere a misura di giapponese, è dedicato alla dea della buona sorte tant’è che è famoso per il rito propiziatorio del lavaggio delle monete, la sua visita è abbastanza veloce.
A poca distanza si trova un altro santuario shintoista, il Sasuke Inari Jinja, in Giappone scoprirete quanto sia comune l’accoppiata santuario – scalitana, dedicato al dio Inari, lo si raggiunge passando sotto a numerosi Torii. Il tempio è cosparso di statuine di volpi, dette Kitsune, rappresentano i messaggeri del dio Inari.
Proseguendo nel nostro itinerario abbiamo raggiunto il Grande Buddha (Daibutsu), è considerato il simbolo di Kamakura, con la sua altezza di 13,35 metri è il secondo Buddha del Giappone in ordine di grandezza. Kamakura era stata appositamente scelta come meta evitando il fine settimana dove c’è la ressa di turisti, mai avremmo immaginato di trovare un invasione di scolaresche, c’è da dire però che i bimbi asiatici sono bellissimi.
Siamo stati letteralmente presi d’assalto da gruppi di bambini che avevano come compito di scuola quello di fare alcune domande in inglese ai turisti, è stato molto bello aiutarli, vedere la loro timidezza ed ammirare la loro gioia, un’anziana signora nel vedere la nostra disponibilità ci è venuta a ringraziare di persona inchinandosi molte volte, in quel gesto è racchiuso lo spirito nipponico, qualcosa di cui porteremo il ricordo a vita.
Non molto distante dal Daibutsu c’è il Tempio Hasedera, il più importante tempio buddista di Kamakura è stato costruito su una collina e lo si può ammirare percorrendo le numerose scalinate, la statua in legno della Dea Kannon, e le statue di Jizo sono tra le cose più belle da vedere, nella parte più alta del tempio si ha una bella veduta panoramica di Kamakura. Dal tempio Hasedera si raggiunge velocemente a piedi la stazione di Hase per tornare verso la stazione di Kamakura con il treno della Enoshima Electric Railway.
Per pranzo ci siamo fermati da Fujiya, vicino alla stazione di Kamakura, dove avevamo visto tramite un video su youtube degli ottimi pankake. Dopo il pieno di energie abbiamo percorso la Komachi Dori, via dello shopping, per proseguire l’itinerario di giornata che sarebbe terminato alla stazione di Kita-Kamakura. La prima meta è stato il santuario Tsurugaoka Hachiman-gu, dedicato al dio della guerra Hachiman, di seguito abbiamo visitato il tempio Kencho-Ji, e la sua Bonsho, la stupenda campana del tempio, ll Jochi-Ji, altro tempio buddista dove al suo interno c’è il Futaison, una delle sette divinità della fortuna, il tempio Meigetsuin, un piccolo tempio zen immerso nella natura con un bel giardino di rocce ed in fine il tempio Engaku-Ji, fatto erigere dall’imperatore Hojo Tukimune in onore dei caduti in guerra, dove si può ammirare il cancello principale (Sanmon), ed altre meraviglie tra cui la grande campana Ogane, posta alla cima di una “massacrante” scalinata.
Terminato l’intenso itinerario siamo ritornati a Tokyo fermandoci a cena dentro la Tokyo Station dove abbiamo mangiato degli ottimi ramen vegani (siamo vegetariani) da Ts’ Tan Tan. Stanchi ma felici siamo tornati verso “casa”, la giornata è stata fantastica, il clima perfetto.

Kamakura

24 Ottobre 2015, Ueno – Yanaka – Akihabara

Terzo giorno di vacanza, il primo completamente a Tokyo, la temperatura fin dal mattino è stata abbastanza calda, sicuramente sopra la media tant’è che alle 9 del mattino già si stava a maniche corte.
Abbiamo deciso di andare da Ueno a Yanaka a piedi visitando il parco ed i suoi punti d’interesse, lungo il tragitto abbiamo ammirato la statua di Takamori Saigo, il tempio Benten-do, posto su un isola del lago Shinobazu, il Gojoten-Jinja Shrine, il Toshogu Shrine ed appena fuori il Jomyoin con le sue 84000 statuette in pietra di Jizô, usciti dal Parco di Ueno si entra ben presto nel cimitero di Yanaka, famoso per i suoi gatti. Ne abbiamo visti alcuni scaldarsi al sole del mattino, forse era troppo presto ma non ne abbiamo visti moltissimi.
Yanaka Ginza era la nostra meta successiva, una vietta caratteristica dove il gatto la fa da padrone, con molti negozietti dove si respira la Tokyo antica. Da Yanaka Ginza siamo andati verso la stazione di Nippori per prendere la Yamanote Line direzione Yurakucho dove ci attendeva il Muji, una delle mete intoccabili della vancanza.
Dopo lo shopping al Muji è venuto il momento di mangiare quindi ci siamo diretti verso l’hotel per cimentarsi nell’Okonomiyaki da Sometaro ad Asakusa, un locale caratteristico dall’aspetto antico che sta a poco più di 100 metri dall’hotel. Dopo una pausa in camera per recuperare le energie siamo partiti alla volta di Ueno per fare una passeggiata al mercato di Ameyoko Yokocho, affollato e rumoroso per poi dirigerci ad Akihabara.
E’ un susseguirsi di luci e rumori, siamo arrivati forse un po’ troppo tardi per apprezzare al meglio questo quartiere, è forse l’unica pecca di questo viaggio, abbiamo passeggiato per la via principale addentrandoci in una sala giochi, in qualche negozio per poi andare allo Yadobashi Akiba, dopo una giro nel centro commerciale ed un paio di acquisti (è immenso, non sembra un centro commerciale ma un quartiere!!!) ci siamo diretti all’8F dove avevamo pianificato di mangiare dei ramen vegetariani da “Chabuton”, peccato che fosse chiuso perchè metà piano era in ristrutturazione, questo inconveniente ci ha fatto perdere del tempo e creato un po’ di apprensione, non ci aspettavamo di dover trovare un’alternativa, che poi è stata da Mos Burger dove fanno un panino veg con al posto del pane 2 dischi di riso.
La mia compagna è vegetariana, io invece non mangio carne e ne ho approfittato per mangiare i tanto famosi Takoyaki (non mi hanno poi così impressionato). Questa esperienza ci è servita per poter pianificare al meglio i prossimi viaggi, se si hanno dei vincoli è sempre meglio trovare diverse alternative dove mangiare, sicuramente nel prossimo viaggio dedicheremo un pomeriggio intero ad Akihabara, cercando di scoprirlo più a fondo e di addentrarci in più negozi possibili.

Ueno – Tokyo

25 Ottobre 2015, Museo Ghibli, Shimokitazawa, Shinjuku

E’ domenica, ed è il giorno tanto atteso, la visita al Museo Ghibli a Mitaka. Avevamo già deciso il giorno di visita acquistando i biglietti direttamente in Italia, quindi di buon mattino ed in anticipo rispetto a quanto pianificato abbiamo preso il treno con destinazione Kichijoji in modo da passare per il parco Inokashira, abbiamo scoperto strada facendo che non tutti i treni fermano a Kichijoji, quindi attenzione quando pianificate un viaggio con i treni Giapponesi, l’orario è fondamentale.
Morale della favola, siamo scesi a Mitaka. La giornata era perfetta quindi abbiamo percorso a piedi la distanza che ci separava dal Museo, dopo una breve attesa perchè già c’era la fila, siamo entrati in questo gioiello di museo. Dalle descrizioni in rete lo avevamo idealizzato come un luogo molto piccolo, non che fosse il British Museum di Londra ma non era nemmeno così minuscolo, semmai lo si può definire intenso, perchè ogni singola stanza è strapiena di oggetti e disegni riguardanti le opere di Miyazaki, sembra come fare un viaggio nella mente di Miyazaki.
Dopo il Ghibli siamo andati a pranzo al Deva Deva Cafè a Kikijoji (Locale Veg) e poi ci siamo diretti a Shimokitazawa, un quartiere alternativo un po retrò dove risiedono vari artisti, tra le vie di Shimokita si possono trovare molti negozi di articoli vintage, vestiti, oggettistica varia e piccola gioielleria artigianale, lo si gira tranquillamente a piedi ma per “viverlo al meglio” vi consigliamo di entrare nei piccoli negozi. La sera è stata dedicata completamente a Shinjuku, come prima meta siamo saliti al 45° piano del Tokyo Metropolitan Office Building per ammirare Tokyo dall’alto, poi siamo andati a mangiare Okonomiyaki Veg da Tsuchiya ed in fine ci siamo diretti al cuore di Shinjuku passeggiando tra Studio Alta, Kabukicho e Goldengai.

Museo Ghibli – Tokyo

26 Ottobre 2015, Nikko

Lunedì sveglia anticipata per poter prendere il treno delle 6:20 per Nikko, ci attende la trasferta più lunga della vacanza. Dopo mezz’ora di viaggio c’erano ancora case ovunque, la dimensione dell’area urbanizzata di Tokyo è spropositata. Avendo fatto il Nikkopass l’uso dei bus è gratuito e nella guida che ci viene fornita ci sono indicate i numeri delle fermate corrispondenti ai vari siti turistici da visitare.
Siamo scesi nei pressi del Ponte Shinkyo e da li abbiamo proseguito a piedi salendo verso il Tempio Rynno-ji, attualmente la parte esterna è in ristrutturazione, non siamo entrati all’interno del tempio ma abbiamo proseguito verso il Toshogu Shrine ammirando i colori autunnali degli alberi.
Il Toshogu è un santuario shintoista dove ci sono varie cose da vedere, tant’è che all’ingresso si fa un biglietto cumulativo che verrà progressivamente strappato. C’è molto da vedere all’interno, le 3 scimmiette “non vedo, non sento, non parlo” che raffigurano un principio buddista, il gatto dormiente, la tomba di Ieyasu posta alla cima di una lunga scalinata passando dentro un meraviglioso bosco di Criptomerie, all’interno dell’edificio Honji-do dei monaci batteranno dei bastoncini per far ascoltare l’acustica dell’ambiente.
Dal Toshogu ci siamo incamminati verso il Futarasan, tempio dedicato agli spiriti delle tre montagne sacre di Nikko. Ritornando verso il Ponte Shinkyo dovevamo fermarci a pranzo all’Hippari Dako, un locale particolare dove i visitatori lasciano sul muro un post-it con scritto un messaggio, purtroppo era chiuso quindi siamo entrati in una locanda adiacente dove abbiamo mangiato dell’ottima soba.
Nel primo pomeriggio abbiamo fatto rientro a Tokyo e dopo una pausa in camera ci siamo diretti verso la Skytree, non siamo saliti per vedere Tokyo dall’alto ma abbiamo fatto un giro nel centro commerciale Solamachi per poi tornare ad Asakusa ad ammirare la zona dei Templi in notturna.

Ponte Shinkuo – Nikko

27 Ottobre 2015, Asakusa, Tokyo Tower, Ikebukuro

Oggi si gioca in casa, quindi ci si alza con più tranquillità, colazione da Mister Donut e via per la Nakamise Dori, come nei giorni precedenti il sole la fa da padrone e di primo mattino già fa caldo, altro che felpa!!!.
Abbiamo girato il complesso di Templi di Asakusa approfittando del fatto che la mattina presto non c’è molto caos, ma ben presto con l’aprire delle banchette della Nakamise Dori il quartiere si affolla notevolmente, c’è talmente tanta roba da acquistare, dai gadget, ai ventagli agli zori per non parlare del mangiare che non basterebbe un giorno intero per vedere tutto, quindi se volete acquistare qualcosa in tranquillità veniteci la mattina.
Appena dopo pranzo ci siamo trasferiti al Tempio Zojo-ji, il tempio che più ci è piaciuto di Tokyo, perchè sembra essere quello più tradizionale, bellissime le statuine di Jizo adornate con le girandole, ottima anche la visuale sullo sfondo della Tokyo Tower, la nostra meta successiva. Con l’avvento della Skytree probabilmente la Tokyo Tower ha perso un po di visibilità, non abbiamo trovato la fila per salire, purtroppo a causa del forte vento la postazione osservativa più alta era inaccessibile, la vista di Tokyo era comunque stupenda, abbiamo tentato invano di vedere il Fuji ma tornati a casa abbiamo confrontato le foto con quelle trovate in rete e ne abbiamo individuato la posizione notando anche che le nuvole sopra di esso avevano una forma particolare.
Lasciata la Tokyo Tower ci siamo diretti ad Ikebukuro dove abbiamo girato i 2 piani seminterrati del Seibu, un vero paradiso del mangiare, c’è ogni genere di prelibatezze, tant’è che abbiamo deciso di sostituire la cena al ristorante con una maxi abbuffata in camera. Usciti dal Seibu ci siamo incamminati per il quartiere lungo la via principale che porta al Sunshine 60, visitanto il Sanrio Gift Gate, lo store di Hello Kitty.

Tokyo Tower – Tokyo

28 Ottobre 2015, Harajuku, Omotesando, Shibuya

E’ l’ultimo giorno di vacanza, prima meta il Meiji-Jinju, è veramente spettacolare questo tempio immerso nel bosco, sembra di entrare in un altro mondo. Abbiamo avuto la fortuna di vedere anche una coppia di sposini in abiti tradizionali.
Visitato il tempio ci siamo tuffati nella Takeshita-Dori con i suoi tanti negozi, un paradiso per lo shopping, attraversata tutta la via siamo andati verso Omotesando per visitare il Kiddyland e fare acquisti all’oriental baazar, tornati in camera alleggeriti nel portafogli ed appesantiti nel bagaglio ci siamo preparati per l’ultima meta del viaggio, Shibuya.
Un formicaio a cielo aperto!!! in questi 7 giorni non avevamo mai visto tanta gente tutta insieme, è stato un flusso continuo. Immancabile come prima tappa la visita ad Hachiko, poi lo Shibuya Crossing per andare verso il Center Gai, peccato che il 109 fosse in orario di chiusura quindi niente visita, sarà per la prossima volta.
A cena abbiamo chiuso con del sushi al Genki, un’abbuffata colossale sebbene non fosse minimamente paragonabile come qualità a quella del Premium Kaio di Odaiba.

Shibuya – Tokyo

29 Ottobre 2015, Partenza per L’Italia

Siamo giunti alla fine, giusto il tempo di fare un giretto ad Asakusa con le valige in mano per fare gli ultimi acquisti e via all’aeroporto, la giornata era uggiosa ed anche il cielo piangeva per la nostra partenza, fortunatamente nei giorni passati il meteo ci ha assistito ben oltre ogni rosea aspettativa.
Consapevoli che da li ad un anno e mezzo saremmo ritornati in Giappone siamo partiti senza tristezza, è stata una bella esperienza!!!

Gianluca e Stefania

Autore e foto

Gianluca Foglietta