Ski Dome Tokyo

Chi si occupa o si appassiona di Giappone da tempo, forse ricorda un luogo decisamente insolito: lo Ski Dome di Tokyo, una delle strutture al coperto più grandi e sorprendenti mai realizzate nella capitale giapponese. Il suo nome ufficiale era LaLaport Skidome SSAWS (acronimo di Spring, Summer, Autumn, Winter, Snow) e permetteva di sciare tutto l’anno, anche in piena estate.

Situato nella periferia ovest di Tokyo, il dome fu inaugurato il 15 luglio 1993 dopo un investimento colossale: circa 400 milioni di dollari. Le sue dimensioni erano impressionanti: 100 metri di altezza, 100 metri di larghezza e ben 500 metri di lunghezza, rendendolo una vera e propria montagna artificiale al coperto. Ospitava piste da sci, impianti di risalita, neve artificiale e tutte le strutture necessarie per vivere un’esperienza da settimana bianca… senza lasciare la città.

Molti italiani lo ricordano per la celebre scena andata in onda nella prima puntata di “Turisti per Caso”, nel 1999, quando Patrizio Roversi sciava all’interno di questo enorme complesso, suscitando curiosità e stupore tra gli spettatori.

Morio, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Nonostante la tecnologia avanzata e l’idea innovativa, lo Ski Dome non ebbe il successo sperato. I costi di gestione erano elevatissimi, mentre il flusso di visitatori si rivelò inferiore alle aspettative. Dopo appena nove anni di attività, il 30 settembre 2002 lo ski dome venne ufficialmente chiuso.

Nel 2003 iniziarono i lavori di demolizione, che si conclusero nella primavera del 2004. Al suo posto è stato costruito un IKEA, aperto al pubblico il 24 aprile 2006. Un passaggio simbolico: da cattedrale dello svago ipertecnologico a tempio del design funzionale.

Oggi, dello ski dome non resta che il ricordo. Ma per chi ha avuto la fortuna di visitarlo, o semplicemente l’ha visto in TV, resta un esempio affascinante di sogno giapponese degli anni ’90, quando sembrava che tutto fosse possibile – persino sciare a Tokyo, in piena estate.