Giappone davvero per tutti: il nostro viaggio in 2 e 1/2

Ero poco più di una ragazzina cresciuta coi cartoni degli anni 90 quando entrai nella mia prima fumetteria; scaffali dal soffitto al pavimento pieni di storie raccontate in un modo che non avevo mai sperimentato prima. E tra quella carta, su quell’inchiostro, ho trovato anche qualcosa che non mi aspettavo. Frammenti di un mondo lontano, allo stesso tempo simile e profondamente diverso. Una serratura in cui sbirciare luoghi, usanze, leggende e tradizioni di un popolo. Un mondo su cui con gli anni ho spalancato un’intera finestra da cui ho ammirato ogni cosa con grande desiderio.

E se questo è il doveroso preambolo di una storia d’amore durata più di 20 anni, quello che seguirà sarà il pratico resoconto di quella che è stata invece la nostra esperienza nel Paese del Sol Levante.

Questo viaggio negli anni si è fatto attendere e ci siamo ritrovati a partire con la nostra piccola di 2 anni. Quindi, se c’è una fetta di lettori a cui vorrei rivolgermi è proprio quella dei genitori, e in particolare di tutti quelli che si stanno domandando se il Giappone sia una meta indicata ad un viaggio con i più piccoli. La risposta, che già mi ero data in fase organizzativa e che questa avventura ha solamente confermato è: assolutamente si!

Questo è un paese che educa al rispetto e alla cura di cose e persone; c’è una grande attenzione al prossimo e alle esigenze che chiunque potrebbe avere.

I servizi igienici, puliti oltre ogni nostra immaginazione, sono praticamente ovunque. Non ne ho mai trovato uno sprovvisto di fasciatoio e la maggior parte prevede anche seggiolini estraibili a parete dove poter parcheggiare i piccoli nel mentre che si utilizzano fantastici wc multifunzione; persino nel bagno pubblico della meta più sperduta, sedile riscaldato e modalità bidè sono di serie!

Bevande e cibo sono un’altra preoccupazione che potrete eliminare dalla lista, grazie a distributori e conbini (piccoli store aperti 24h) collocati quasi a ogni isolato. Inoltre lo street food qui è qualcosa di eccezionale; se c’è un posto dove potete osare ogni sorta di assaggio senza temere sgradite conseguenze, questo è proprio il Giappone.

Nei ristoranti, dove trovare un’alternativa per la mia duenne non è mai stato un problema, avrete sempre un set di piattini e posate per i vostri figli, quasi sempre un seggiolone o un rialzo da sedia ma mai e poi mai un coltello per tagliargli soba, carne o quant’altro; neanche dalla cucina te ne prestano uno 😅. Noi abbiamo passato metà vacanza a tagliare con cucchiaio e forchetta, fino a che ci siamo imbattuti in un set di posate di plastica e quel coltello l’abbiamo tenuto come oro fino all’ultimo giorno. Poi ci hanno spiegato che funziona così e loro si portano sempre dietro una forbicina per tagliare gli alimenti ai bimbi. Quindi siete avvisati!

Se i vostri figli sono ancora grandi fruitori di omogeneizzati, pappe e latte in polvere potete trovarne nei Matsumoto Kiyoshi, una sorta di parafarmacia dove reperire anche pannolini e salviette evitando così di portare una valigia piena solo di queste cose! Considerate però che la frequenza di questi store non è pari a quella degli onnipresenti conbini; magari organizzatevi per fare rifornimento nelle grandi città dove non avrete certo difficoltà a trovarne.

Per quanto riguarda gli alloggi, assodata la metratura media delle camere in Giappone, mi sono impegnata a non avere mai meno di 15-18 mq; questo per permettere a noi di aprire le valige e a lei di avere un minimo di spazio di gioco e movimento, per quanto le nostre giornate si sviluppassero per il 90% all’aria aperta. Abbiamo scelto alcune soluzioni tradizionali, in cui ha dormito su un futon preparato appositamente o sui nostri affiancati, mentre nei classici hotel, ove disponibile, abbiamo richiesto una culla. L’alternativa è stata la prenotazione di doppie con letti singoli, dove questi generalmente sono Queen Size: immensi se uniti ma ottimi anche se un adulto dorme solo e l’altro condivide lo spazio. In valigia avevamo anche un praticissimo lettino gonfiabile che abbiamo allestito durate i pernottamenti da più di una notte in cui non era disponibile nessuna delle circostanze precedenti!

Gli altri indispensabili di tutti i viaggi con la nostra piccola sono sempre:

  • il passeggino, solido ma super leggero e “da cappelliera”, per essere sicuri di averlo integro a ogni spostamento aereo.
  • il seggiolino gonfiabile, compattissimo e fondamentale nei posti meno attrezzati per i più piccoli o nel caso tutti i seggioloni siano occupati.
  • il marsupio morbido, anche lui facile da infilare in valigia ma essenziale se si hanno in programma passeggiate fuori dalla portata delle 4 ruote.
  • la compattezza: poche valige, scegliendo circa a metà vacanza un alloggio con la possibilità e le tempistiche di fare, e lasciare asciugare, un paio di lavatrici.
  • voli aerei tattici: diretti, se possibile, e a orari che corrispondono alle nanne o ai pisolini (o a entrambe nel caso del Giappone 😅). A tal proposito consiglio anche un piccolo cubo gonfiabile che trasforma il sedile in un lettino (sgonfio sta nel palmo di una mano e costa pochissimo).

Per quanto riguarda gli spostamenti abbiamo deciso di affidarci al Japan Rail Pass solo per una settimana nelle tratte Kanazawa-Kyoto-Hiroshima-Miyajima-Nara-Koyasan-Osaka. Mentre dopo i primi giorni a Tokyo abbiamo noleggiato una macchina con cui abbiamo girato con più facilità la zona delle Alpi Centrali (Fujikawaguchiko, Tsumago, Magome, Shirakawa-go, Ainokura, Kanazawa, penisola di Noto). Avevamo già altre esperienze di viaggio con guida a sinistra e, come sempre, è bastata un po’di attenzione in più all’inizio e poi tutto si è “automatizzato”. La nostra scelta è stata dettata principalmente dalla comodità; dal non voler sempre spedire le valigie e soprattutto dal non volerci sentire troppo vincolati agli orari in un area che per essere visitata necessità di diversi cambi con più mezzi di trasporto. Inoltre ci piace sempre guidare nei nostri viaggi, si ha più libertà e si possono raggiungere nella stessa giornata mete altrimenti difficili da includere nell’itinerario. Per esempio dopo Shirakawa-go siamo andati anche ad Ainokura; Abbiamo ottimizzato i tempi di visita a Kanazawa, dove i quartieri di interesse sono un po’lontani tra loro e abbiamo raggiunto la penisola di Noto per il tramonto, capitando per caso in un villaggio di pescatori che ci rimarrà per sempre impresso nella memoria!

E ora arriviamo all’itinerario vero e proprio.

Premetto che per quanto riguarda i giorni dedicati a Tokyo ho deciso di dividerli tra inizio e fine vacanza; in primo luogo per alloggiare in aree molto diverse tra loro e ottimizzare le visite ai quartieri limitrofi. In secondo luogo, per essere sicura di imbattermi nell’hanami, consapevole che per quanto le previsioni siano attendibili ogni anno le fioriture possono anticipare o tardare anche di settimane (col senno di poi è stata davvero la scelta giusta)!

GIORNO 1

Arrivo 11:30 a Narita, trasferimento in albergo ad Asakusa e prima visita: Senso-ji, view point dall’ultimo piano del Culture Tourist Information Center, Sumida River e Tokyo SkyTree. Ritorno al Senso-ji di sera

GIORNO 2

Kappabashi Dori, parco di Ueno, Mercato di Ameyoko, Akihabara (con esperienza in un Maid caffè), Odaiba (col belvedere Hachitama della Fuji TV e l’imperdibile Mori Building Digital Art Museum TeamLab)

GIORNO 3

Zojo-ji, Tokyo Tower (senza salire) e panorama dal Seaside Top del World Trade Center Building. Parco Inokashira e Museo Ghibli. Shimokitazawa.

GIORNO 4

Noleggio Auto, Oshino Hakkai e relax in onsen a Fujikawaguchi-ko.

GIORNO 5

Chureito Pagoda, e giro sulle rive del lago fino al parco Oishi. Trasferimento a Tsumago, visita della città e pernottamento in Ryokan con cena Kaiseki

GIORNO 6

Trasferimento con bus a Magome e passeggiata (3 ore) fino a Tsumago sulla Nakasendo. Trasferimento a Takayama e prima visita.

GIORNO 7

Visita Takayama, e pranzo al mercato mattutino. Trasferimento e visita Shirakawa-Go e Ainokura. Arrivo in serata a Kanazawa.

GIORNO 8

Castello di Kanazawa (da fuori), Kenroku-en, Higashi Chaya, Omicho Market e Nagamachi. Tramonto sulla penisola di Noto.

GIORNO 9

Rilascio auto in stazione e attivazione JRP. Trasferimento a Kyoto. Visita del Kinkaku-ji, del Ryoan-ji e Higashiyama sud. Serata a Gion

GIORNO 10

Fushimi Inari, Sanjusangen-do, passeggiata sui vecchi binari del treno di Keage, passeggiata del Filosofo (con Ootoya-Jinja e Honen-in) e Ginkaku-ji. Sera a Potoncho.

GIORNO 11

Foresta di bamboo di Arashiyama, casa di Okochi Sanso, Tenryu-ji, pranzo sul fiume, Iwatayama Monkey Park e Gio-ji. Rientro a Kyoto e visita Kiyomizu-dera con tramonto.

GIORNO 12

Hiroshima e Miyajima con pernotto

GIORNO 13

Castello di Himeji, trasferimento a Nara e visita del parco.

GIORNO 14

Trasferimento e visita del Monte Koya con pernotto in shukubo.

GIORNO 15

Trasferimento a Osaka, visita dell’acquario e del parco del castello. Sera a Dotonbori.

GIORNO 16

Volo per Ishigaki-Jima, sistemazione in hotel e relax in spiaggia a Taketomi.

GIORNO 17

Noleggio auto e visita dell’isola di Ishigaki

GIORNO 18

Gita in giornata all’isola di Atoma

GIORNO 19

Relax in spiaggia.

GIORNO 20

Mattina in spiaggia, rientro a Tokyo. Visita serale del parco Chidorigafuchi coi ciliegi illuminati. Shinjuku (Omoide Yokocho, Kabukicho e Golden Gai).

GIORNO 21

Shinjuku-gyoen, Yoyogi, Harajuku, Omote-sando e Cat st., Shibuya Crossing e statua di Hachiko. Sera a Meguro

GIORNO 22

Partenza 🙁

Sul mio itinerario col senno di poi potrei solo dire che le Grandi Città avrebbero meritato indubbiamente qualcosina in più. Tuttavia, io personalmente ho deciso di affrontare l’impossibilità di avere giorni extra non sacrificando le altre tappe, ma selezionando con cura cosa vedere e mixando in modo più equilibrato e kids-friendly possibile con le esperienze che non volevamo mancare. Anche a posteriori posso confermare che non mi sentirei di rinunciare a nulla di quello che abbiamo fatto (certo la speranza è comunque quella di tornare e fare anche il resto). Ognuna delle nostre mete ci ha permesso di ammirare una sfaccettatura diversa di questo meraviglioso paese, compreso il mare, dove davvero abbiamo respirato ancora un “altro Giappone” rispetto a quello trovato sulle isole principali. Inoltre, viaggiando con una bambina piccola ed essendo questo IL viaggio del nostro 2019, ritagliarsi anche una piccola parentesi di relax è stato fondamentale per noi. La scelta è ricaduta sulle Yaeyama piuttosto che su Okinawa e le Kerama per una questione di temperature relative al periodo primaverile; essendo praticamente sopra Taiwan la media stagionale di Ishigaki è infatti di 4-5 gradi superiore.

Spero di essermi dilungata nei limiti del ragionevole e aver fornito qualche utile spunto ai futuri viaggiatori.

Un ultimo consiglio? Andate in Giappone, questo paese vi resterà nel cuore!

Autore

Camilla