Il mio diario di viaggio 2016

Foto di Giapponepertutti.it

7-8 Maggio 2016

La sveglia è fissata presto. Per raggiungere l’aeroporto di Venezia da Trento ci vogliono 2 ore e 30. Ci accompagna mio padre e arriviamo all’aeroporto, ancora addormentati, verso le 7.30. Il nostro volo Lufthansa per Francoforte parte alle 10.10.
Consegnamo i bagagli al banco del check-in e facciamo il controllo di sicurezza. Colazione e ci imbarchiamo sul volo.
Arriviamo a Francoforte in perfetto orario dopo circa 1 ora e 30 di volo. Il volo per Nagoya, sempre Lufthansa, parte alle 13.45.
All’aeroporto abbiamo circa 2 ore di tempo prima della partenza e ne approfittiamo per mangiare un panino.
Il volo per Nagoya parte in orario. Sarà un viaggio lungo, più di 11 ore. Purtroppo da Lufthansa mi aspettavo un po’ più di comodità. Posti stretti (anche per le gambe, e non sono un gigante) e sedili scomodi. In più per tutto il viaggio il passeggero davanti a me ha dormito con lo schienale reclinato al massimo. L’intrattenimento abbastanza buono, con diversi film usciti da poco e in Italiano. Durante il volo ci è stato servito il pranzo e la colazione un’ora prima di atterrare. Devo dire che il cibo non è male.
Poco prima di arrivare a Nagoya, dal finestrino si scorge la sagoma inconfondibile del Monte Fuji.
Atterriamo alle 8 di domenica all’aeroporto di Nagoya (anche questo costruito sul mare come quello del Kansai e di Kobe).
Espletiamo velocemente la pratica dell’immigrazione, dove ci vengono prese le impronte digitali e scattata una foto e poi ritiriamo le valigie.
L’aeroporto non è molto grande ma carino. Al piano superiore si trova una specie di cittadella con tanti ristoranti e negozi.
Ma il viaggio non è ancora finito. Ci rechiamo al banco check-in dell’ANA e consegna i nostri bagagli per il volo che ci porterà a Sapporo.
A Nagoya abbiamo più di 3 ore di tempo di attesa e ci facciamo un giretto nell’aeroporto. Ad un certo punto ci siamo seduti e dopo pochi minuti si avvicinano due poliziotti, mostrandoci un volantino in inglese.
Ci dicono che le misure di sicurezza sono state aumentate in vista dell’imminente G8 che si sarebbe svolto a fine mese a Ise. Ci chiedono dove siamo diretti e altre cose di “cultura generale”. Alla fine dell’intervista ci congedano con il classico inchino.
Prendiamo il volo ANA per Sapporo e nel giro di 1 ora e 30 arriviamo all’aeroporto di Shin-Chitose. L’atterraggio è stato un po’ movimentato per il vento, ma nulla di che.
L’aeroporto di Shin-Chitose è piccolo e sembra un po’ datato. Dopo aver preso le valigie andiamo agli uffici della JR per cambiare il nostro voucher del Japan Rail Pass da 14 giorni. Prima di prendere il treno per Sapporo, decidiamo di fare la IC Card Kitaca, la carta prepagata emessa da JR Hokkaido, simile alla Suica.
Il treno dall’aeroporto impiega circa 30 minuti. Arrivati ci a Sapporo, ci dirigiamo verso l’hotel e finalmente alle 15.30 il nostro viaggio finisce. Ci sistemiamo un attimo e decidiamo di uscire quasi subito.
Andiamo a vedere la TV Tower, simile alla Tokyo Tower ma piu piccola. La torre è posta all’inizio del parco Odori, un parco che si estende per diversi isolati, incrociando però diverse strade.
Andiamo a vedere anche la Clock Tower, un edificio storico della città e poi ci fermiamo a mangiare un dolcetto.
Ormai si è fatto sera e ci dirigiamo verso la stazione, dove al suo interno si trova un labirinto di centri commerciali. Tentiamo di trovare il Rilakkuma Store, ma ci rinunciamo, visto che tutte le mappe sono in giapponese.
Acquistiamo del sushi per cena, che poi mangeremo in hotel più tardi.
Dopo aver cenato e una bella doccia, ci infiliamo nel letto distrutti dal lunghissimo viaggio che abbiamo affrontato per arrivare fino a Sapporo.

Prima sveglia in Giappone. Ci svegliamo verso le 8 e dopo esserci preparati andiamo al conbini a prendere la colazione, brioches, dorayaki e succhi di frutta. Ci fermiamo a mangiare in un piccolo parco tra i palazzi.
Alle 10 ho un appuntamento presso l’Ente del Turismo di Hokkaido con Shizue Ishibashi. Per trovare il posto ci mettiamo un po’, perchè fuori dagli edifici non c’è nessuna indicazione. Andando ad intuito, entriamo in un palazzo e subito a sinistra vediamo i manifesti con il JR Hokkaido Shinkansen.
Ci intratteniamo con Shizue per poco meno di un’oretta. Lei è molto simpatica, parliamo del Giappone e dell’Italia, ci da qualche indicazione e depliant su Noboribetsu Onsen e Hakodate. Finito l’incontro ci dirigiamo verso la stazione e pranziamo in uno dei centri commerciali.
Decidiamo di entrare in un ristorante di okonomiyaki. Ci sediamo e ordiniamo. La partcolarità è che l’okonomiyaki te lo devi cucinare tu. In mezzo al tavolo c’è una piastra dove mettere gli ingredienti per cucinare il proprio okonomiyaki. Il risultato è sufficiente, ma il gusto è buono. In tutto abbiamo speso 1717 Yen.
Dopo pranzo andiamo in hotel a cambiarci e ci dirigiamo verso l’inizio del sentiero per andare sul monte Moiwa. Prendiamo il tram e scendiamo alla fermata Nishisenkujoasahiyamakoendori. Per pagare utiliziamo la IC card Kitaca.
Ci dirigiamo verso l’inizio del sentiero. Il sentiero che porta sul monte Moiwa è lungo poco meno di 3 km. La difficoltà è bassa e si passeggia nel bosco. Arriviamo in cima al monte un po’ prima del tramonto. Da qui si vede tutta Sapporo e nella direzione opposta le montagne, ancora innevate.
In cima c’è parecchio vento e fa un po’ freddo. Dopo aver visto il tramonto scendiamo per qualche centinaia di metri a piedi verso la stazione della funivia (ci sarebbe anche una funicolare).
Prendiamo la funivia e scendiamo verso la città. Riprendiamo quindi il tram e scendiamo alla fermata Susukino, la zona più viva di Sapporo. Decidiamo di andare a Ramen Alley, delle stradine dove si trovano esclusivamente ristorantini che preparano il ramen, Questi locali sono molto piccoli e all’interno ci stanno al massimo una decina di persone.
Scegliamo un locale che ci ispira ed entriamo. Il cuoco è molto giovane e non sembra molto entusiasta del suo lavoro. Il ramen è comunque buono. Dopo cena facciamo una passeggiata lungo una via chiusa al traffico piena di negozi (non ricordo il nome) e prendiamo una crepes come dolce. Torniamo in hotel e dopo una bella doccia andiamo a dormire.

La mattina è dedicata alla visita del giardino botanico. Dopo la solita colazione nel solito parchetto, entriamo nel giardino botanico di Sapporo. Il giardino è abbastanza grande e al suo interno si trovano una serra e vari giardini con diversi stili. All’interno incontriamo anche diverse scolaresche di bambini dell’asilo e delle elementari.
Visitato il giardino andiamo in stazione e mangiamo un donburi con zuppo di miso (totale 1300 Yen). Il pomeriggio lo dedichiamo al villaggio storico di Hokkaido.
Per raggiungerlo dobbiamo prendere il treno JR fino a Shinrinkoen (circa 10 minuti). Dalla stazione poi ci vogliono circa 20 minuti a piedi per raggiungere il villaggio. All’interno si trovano case di fine 800 inizio 900, la ricostruzione di un vecchio tram trainato da cavalli.
Lo stile è molto occidentale e infatti non sembrano costruzioni giapponesi. Al villaggio non ci sono molote persone. E’ molto grande e per vederlo ci vogliono diverse ore. Finita la visita torniamo a piedi verso la stazione. Nel ritorno passiamo vicino ad una scuola dove i ragazzi giocano a baseball e calcio.
Torniamo alla stazione di Sapporo e andiamo al Totoro Store. Dopo alcuni acquisti andiamo nei piani sotterranei e compriamo delle vaschette di sushi da mangiare in hotel.
Dopo aver cenato facciamo il primo bucato nella lavanderia a gettoni dell’hotel. Le lavanderie negli hotel hanno lavatrici, asciugatrici e solitamente anche distributori di detersivo, altrimenti basta chiedere alla reception.
Dopo aver sistemato le valigie, andiamo a letto. Ci aspetteranno tanti spostamenti in treno.

Oggi primo trasferimento. Fuori pioviggina e sarà csi per tutto il giorno. Usciamo dall’hotel e prendiamo le solite brioches. Andiamo in stazione e prendiamo il treno Hokuto 8 delle 9:30 per Noboribetsu. In un ora e un quarto arriviamo a destinazione. Il treno è diesel e non è molto veloce, ma i posti sono comodi.
Scendiamo alla piccola stazione di Noboribetsu e per uscire dobbiamo fare un sovrappassaggio pedonale senza scale mobili o ascensori. La stazione è molto piccola. Acquistiamo i biglietti a/r del bus per Noboribetsu Onsen. L’autobus impiega circa 15 minuti per salire verso la località termale.
Arrivati, la prima cosa che sentiamo. è la puzza di zolfo provenire dalle fonti termali. L’odore è abbastanza forte ma dopo un po’ ci si abitua. In 10 minuti scarsi arriviamo al ryokan dopo aver percorso la strada principale del paese, un po’ in salita. Lasciamo i bagagli alla reception e decidiamo di andare subito a visitare il parco degli orsi.
Per arrivare al parco bisogna prendere una funivia automatica. Il parco è molto piccolo e gli orsi sono rinchiusi in gabbie abbastanza piccole. Il parco sembra trasandato e ci sono pochissimi visitatori. Inoltre il costo del biglietto è parecchio alto.
Purtroppo il tempo è pessimo ma dalla cima si riesce a intravvedere l’oceano e il lago Kuttara (di origini vulcaniche). Dopo aver visto due bellissimi cuccioli di orso, riprendiamo la funivia e torniamo nel piccolo centro termale.
E’ ora di pranzo e entriamo in un piccolo ristorante di ramen. Visto il tempo e il freddo, qualcosa di caldo ci sta benissimo. Il locale è piccolo e pieno, dobbiamo aspettare circa 20 minuti prima di poter ordinare. Il ramen è molto buono.
Dopo pranzo ci dirigiamo verso Jigokudani, “la valle dell’inferno”. Da qui sgorgano le acque termali che hanno reso Noboribetsu Onsem, una delle zone termali più importanti del Giappone.
Le rocce hanno un colore tendente al giallo. La zona è percorsa da diversi sentieri. La maggior parte dei turisti (cinesi) si fermano alla prima parte. Noi decidiamo di andare avanti e attraverso il bosco raggiungiamo il laghetto Oyunuma.
Il colore dell’acqua è grigio/nero. L’acqua ha una temperatura in superficie di circa 50°C e infatti dalla superficie si alza una nube di vapore che nasconde tutto il paesaggio circostante.
Tra i vari sentieri ce n’è uno che porta al “foot bath” dove si possono immergere i piedi direttamente nel torrente con l’acqua termale (calda).
Torniamo in hotel infreddoliti, anche se la pioggia ha creato l’atmosfera giusta.
Facciamo il check-in e veniamo accompagnati alla stanza. Qui una signora ci fa entrare e ci fa accomodare al tavolino posto al centro della stanza. Ci prepara il thè verde e ci da un dolcetto di benenvenuto. La stanza è molto grande e sul pavimento c’è il tatami.
Al centro, come detto, c’è un tavolino basso con alcune sedie. La sera poi dei camerieri sposteranno il tavolino e prepareranno il futon per la notte. Prima di cena facciamo un tuffo in piscina.
Torniamo in camera e indossiamo gli yukata forniti dal ryokan e andiamo a cena. Il ristorante è pieno e la cena è a buffet (buona scelta, ma la qualità è discreta). Dopo essere tornati in camera, decido di andare alle onsen del ryokan. Sono le 22 (le onsen sono aperte 24 ore su 24).
Dopo essermi spogliato, entro nella zona antistante le terme, dove si trovano molte postazioni con lavandini e prodotti da bagno. Infatti prima di entrare nelle onsen, bisogna lavarsi da cima a fondo per bene. Le postazioni hanno un piccolo sgabello dove sedersi. Di fronte c’è il rubinetto, saponi vari e una doccetta.
Dopo essermi lavato per bene, entro nelle onsen, coperto solo da un minuscolo asciugamano fornito dal ryokan. (nelle onsen bisogna entrare nudi).
All’interno ci sono una decina di vasche, ognuna con un tipo diverso di acqua termale. C’è anche una vasca esterna. Con me ci sono poche persone (vista anche l’ora) e dopo essermi rilassato un po’, torno in camera.

Oggi nuovo trasferimento, sveglia tranquilla e colazione in hotel. Preparate le valigie, usciamo e ci dirigiamo verso la stazione dei bus che dista poco più di 5 minuti. Prendiami il bus e in 15 minuti arriviamo alla stazione JR di Noboribetsu.
Il nostro treno passa alle 9:55. Il viaggio dura circa 2 ore e mezza e decidiamo di acquistare il bento sul treno. Alle 12:34 arriviamo ad Hakodate e ad accoglierci troviamo un bel vento freddo.
In stazione compriamo subito l’abbonamento giornaliero per i tram (600 Yen) e poi portiamo le valigie in hotel. Lasciati i bagagli alla reception andiamo a prendere il tram per raggiungere la fortificazione Goryokaku.
Per nostra fortuna riusciamo a salire su un vecchio tram storico. Il tram è piccolino e tutto rosso. All’intern ci sono pochi posti e i lampadari. Sul fondo del tram si trova una signorina tutta vestita di rosso, la controllore, che appena saliti controlla i nostri abbonamenti.
Visitiamo la fortificazione Goryokaku che ha la particolarità di avere una forma a stella a 5 punte. All’interno delle mura è stato ricostruito un palazzo e sul pavimento si possono vedere le sagome di tutti gli edifici che erano presenti una volta.
Purtroppo la fioritura dei cigliegi è ormai finita e riusciamo a vedere solo qualche petalo qua e la.
Finito il giro delle mura, riprendiamo il tram e andiamo al Foot Bath (bagno per i piedi). In pratica a lato della strada si trova una piccola vasca con all’interno acqua calda termale. Una piccola pausa per riposare un po’ i piedi.
Dopo essere passati in hotel a fare il checkin, andiamo verso il monte Hakodate. Alle pendici ci sono una serie di strade in salita caratteristiche. Qui si trovano anche alcune chiese cristiane.
Poco prima del tramonto prendiamo la funivia che porta alla cima del monte, dalla quale si ha una vista spettacolare sulla città di Hakodate. La particolarità è che si trova a cavallo di due baie. C’è moltissima fila e la sommità è strapiena di persone.
Purtroppo non ci godiamo molto il panorama, un po’ per il freddo e un po’ per la calca.
Ritorniamo verso la città con la funivia e prendiamo il tram verso la stazione dei treni. Nelle vicinanze dell’hotel troviamo alcuni ristoranti e decidiamo di mangiare della tempura.
Torniamo in hotel infreddoliti, infatti, tutto il giorno ha soffiato un bel vento freddo.
Questo è il nostro ultimo giorno nell’Hokkaido. Che dire. Siamo rimasti un po’ delusi, probabilemente dal fatto che l’ideale sarebbe andare in montagna, cosa che però non siamo riusciti a fare a causa della neve. Il periodo ideale è sicuramente l’estate e inoltre il modo migliore per girarlo è in macchina.
Le città si possono tranquillamente evitare. Noboribetsu Onsen invece è stata una piacevole giornata.

Giornata di trasferimento. Solita colazione presa al conbini e treno alle 8:48 da Hakodate a Shin Hakodate Hokuto.
La nuova stazione degli Shinkansen è collegata alla città con il servizio Hakodate Liner che impiega circa 20 minuti.
Arrivati alla stazione, saliamo subito sul nuovo JR Hokkaido Shinkansen. Il treno è per tre quarti vuoto e alle 9:31 parte puntuale per Tokyo.
Dopo aver attraversato il tunnel sottomarino ci ritroviamo nel Honshu e si iniziano a vedere i primi campi di riso.
Il treno si ferma per 20 minuti presso una stazione lungo il percorso e manterrà questi 20 minuti di ritardo fino a Tokyo.
Scendiamo a Ueno verso le 14:20 e andiamo subito in hotel, che si trova abbastanza vicino alla stazione. Notiamo subito la differenza di temperature tra Hakodate e Tokyo, qui si gira tranquillamente in pantalonicini e maniche corte.
Fatto il check in, andiamo a mangiare del sushi in un ristorante alla stazione di Ueno. Dopo aver pranzato andiamo ad Ikebukuro a cercare l’Evangelion Store, ma rimaniamo abbastanza delusi dalla location e dalle dimensioni del negozio (molto piccolo).
Per tirarci un po’ su andiamo a Tokyu Hands, dove solitamente si trovano tantissime cose carine. Inizia ad essere tardi e siamo parecchio stanchi, anche per le oltre 4 ore di treno.
Torniamo a Ueno e andiamo in un ristorante che 4 anni fa ci era piaciuto. Purtroppo rimaniamo un po’ delusi anche qui. La giornata termina con una bella doccia e una bella dormita.

Nuovo giorno, nuovo viaggio in treno. Stamattina sveglia presto e treno Shinkansen Kagayuki 503 delle 7:26. Pendiamo il treno a Ueno e in poco più di 2 ore arriviamo a Toyama. Il treno percorre la nuova linea inaugurata nel 2015, che è il prolungamento da Nagano a Kanazawa.
A Toyama prendiamo il treno Ltd. Express Hida che in 1 ora e mezza arriva a Takayama. La carrozza con posti prenotati, si trova in testa al treno e i finestrini sono ampi, per godere del panorama lungo la linea ferroviaria.
Alle 11:30 arriviamo a Takayama e lasciamo i bagagli al Richsaw Inn, a meno di dieci minuti a piedi dalla stazione. Il ryokan è piccolo (10 stanze) e il proprietario molto simpatico.
Decidiamo di andare a visitare subito il Takayama Jinya. Questo edificio era sede del governatore locale.
Dopo la visita decidiamo di andare a mangiare yakiniku, fettine di carne cotte sulla brace.
Nel pomeriggio, dopo aver fatto il checkin in ryokan, andiamo a visitare la zona di Higashiyama. Questa parte della città è caratterizzata da numerosi templi e santuari, stradine e cimiteri. Ci sono pochissimi turisti e la tranquillità regna sovrana.
Finito il giro torniamo nel “centro” della città e facciamo un giro nelle vie principali dove si trovano vecchie case tradizionali con innumerevoli negozietti (perlopiù di souvenir).
La sera andiamo a mangiare il Misokatsu (variante del tonkatsu) in un piccolo ristorante vicino al ryokan.

Questa mattina è dedicata alla visita di Hida no Sato (la ricostruzione di un villaggio tradizionale). Prendiamo il bus alla stazione (biglietto a/r+entrata al villaggio 930 Yen) e in una quindicina di minuti raggiungiamo il villaggio.
Hida no Sato è la ricostruzione (anche con edifici originali, trasferiti nel parco) di un villaggio tradizionale. La visita è molto piacevole e si sviluppa in un piccolo bosco con un laghetto al centro.
Dopo la visita al villaggio, riprendiamo il bus e torniamo in città. Ci fermiamo a mangiare del sushi in un ristorante, nulla di eccezionale, e poi facciamo un ultima passeggiata in centro.
Torniamo al ryokan a recuperare le valigie e andiamo in stazione, dove alle 15:10 prendiamo il treno per Toyama. A Toyama prendiamo lo Shinkansen per Kanazawa (una ventina di minuti).
A Kanazawa ho prenotato l’APA Hotel Ekimae, un grande hotel a ridosso della stazione. Le stanze sono microscopiche e non si riesce quasi neanche ad aprire le valigie (non lo consiglio a chi vuole pernottare a Kanazawa).
Ormai è già tardi e facciamo un giretto al centro commerciale all’interno della nuovissima stazione.
Mangiamo tonkatsu e udon e poi torniamo in hotel per un meritato riposo.

Oggi la giornata è dedicata completamente alla visita di Kanazawa, nessun spostamento.
Dopo aver fatto colazione alla stazione presso una panetteria francese, ci dirigiamo verso il centro cittadino e più precisamente al mercato. Qui ci sono varie viette piene di negozi di frutta, verdura e pesce.
Dopo una breve visita al mercato andiamo a vedere il quartire dei samurai, nel tragitto ci fermiamo a vedere il tempio Oyama.
Il quartiere dei samurai è caratterizzato da piccole strade e lunghi muri.
Dopo aver mangiato un panino andiamo a visitare il giardino Kenrokuen. Questo è uno dei più famosi giardini del Giappone, la visita richiede un paio di ore per ammirare tutti gli angoli del giardino. Merita veramente una visita.
Usciti dal giardino ci mangiamo un gelato al thè verde. C’era anche la possibilità di prendere un gelato con una foglia d’oro sopra.
Di fronte al giardino Kenrokuen si trova il castello di Kanazawa. Il castello è circondato da un parco e al suo interno c’è un piccolo giardino tradizionale molto carino.
Ormai è pomeriggio inoltrato e decidiamo di dirigerci verso il quartiere con le case da thè. Il quartiere è abbastanza carino, ma anche qui si trovano molti turisti e i classici negozi di souvenir.
Ormai stanchi torniamo verso l’hotel e ripassiamo dal mercato. Pausa caffè da Starbucks e alla nostra uscità ci attende una bella pioggia (la seconda e ultima del viaggio).
Torniamo in hotel dopo chilometri e chilometri percorsi a piedi e dopo una bella doccia andiamo a mangiare in uno dei ristoranti della stazione.
Tornati in hotel prepariamo i bagagli per la mattina seguente.

Oggi ci spostiamo verso Kyoto e Osaka. Prendiamo il treno Ltd Express Thunderbird 14 delle 9:03 e arriviamo a Shin-Osaka verso le 11:30.
L’hotel che ho prenotato dista circa 10 minuti a piedi ed è anche servito da un bus navetta gratuito (Osaka Garden Palace).
Dopo aver lasciato i bagagli alla reception, torniamo in stazione e prendiamo il primo Shinkansen (posti non riservati) per Kyoto.
Alla stazione decidiamo di mangiare un omelette rice (niente di speciale). Dopo aver fatto un giro per la stazione prendiamo la metropolitana e scendiamo alla fermata Shijo a Karasuma. Ci facciamo un giretto a Tokyu Hands e poi andiamo a Shinkamanza dove ho un appuntamento.
A Shinkamanza trovo ad aspettarmi Flavia, un’amica di Vittoria (che incontrerò tra qualche giorno a Tokyo). Flavia mi presenta il signor Kiraeri, il quale mi fa visitare il cantiere di un “resort” in costruzione.
Kiraeri ha acquistato delle vecchie abitazioni tradizionali di Kyoto per trasformarle in stanze di un “resort”. Le 22 stanze si svilupperanno lungo un vialetto comune.
Mi mostrano l’avanzamento dei lavori, come saranno le stanze e i materiali che utilizzano. Tutti i particolari, porte, finestre, pavimenti sono fatti a mano sul posto.
Kiraeri è un fiume di parole e mi spiega la sua idea per trasformare queste vecchie abitazioni.
Dopo la visita andiamo a Teramachi, dove si trova un grande mercato. Acquisto uno zaino (non so più dove mettere le cose) in un negozietto gestito da un anziano signore. A Teramachi si trova un po’ di tutto.
Torniamo in stazione con la metro e prendiamo il treno per Shin-Osaka. Checkin in hotel e poi di nuovo treno, questa volta verso Osaka. Cerchiamo alla stazione l’Evangelion Store, ma scopriamo poi che era solo “temporaneo”, al suo posto c’era il negozio del detective Conan.
In stazione andiamo a mangiare del sushi e poi ritorno in hotel.

Ormai mancano pochi giorni alla fine del viaggio, ma abbiamo ancora alcune cose da vedere.
La giornata di oggi prevede la visita di Himeji.
Molti consigliano di visitare solo il castello con il giardino annesso in mezza giornata (lo faccio anch’io di solito), ma per il mio viaggio ho deciso di dedicare tutta la giornata a questa città.
Dopo aver preso lo Shinkansen scendiamo alla stazione di Himeji, appena usciti si vede in fondo al vialone il famosissimo castello, ma non sarà questo la nostra prima meta.
Infatti ho deciso di visitare prima il monte Shosha. Prendiamo il biglietto dell’autobus a/r che comprende anche la funivia del monte (1300 Yen).
Il bus impiega circa mezz’ora per arrivare alla stazione della funivia, passando per la periferia di Himeji attraverso strade strette e curve a gomito.
Sul bus siamo rimasti in pochi. Scendiamo al capolinea e prendiamo la funivia che porta al monte.
Ci incamminiamo verso l’entrata del complesso (500 Yen) e in mezzo al bosco iniziamo a visitare gli innumerevoli templi e santuari con una storia millenaria.
Turisti stranieri non ce ne sono (abbiamo incrociato solo una signora) ma ci sono diversi giapponesi in “pellegrinaggio” al tempio Maniden.
Presso il Daikodo sono state girate alcune scene del film “L’Ultimo Samurai”. La visita è molto piacevole e porta via un paio di ore.
Torniamo quindi alla funivia e riprendiamo il bus per tornare in città. Scendiamo nei pressi del castello e andiamo a mangiare un panino.
Dopo pranzo andiamo a visitare il castello di Himeji, soprannominato l’Airone Bianco.
Nel 2012 non siamo andati a vederlo perchè era in ristrutturazione, infatti è stato riaperto da poco tempo.
Il castello è maestono e molto bello. Paghiamo il biglietto ed entriamo a visitarlo. Al suo interno non si trova praticamente nulla (ne armatura, armi, mobili, ecc.). Probabilmente hanno deciso di ricostruire gli interni cosi com’erano, senza ricreare una specie di museo.
All’interno si cammina scalzi e si sale quasi fino alla cima del castello percorrendo strette scale in legno.
Dopo la visita al castello, guardiamo anche gli altri edifici all’interno delle mura.
Ormai è tardi e non riusciamo a visitare anche il giardino. Il castello però è circondato da un grande parco dopo ci riposiamo un po’.
E’ il momento di tornare in stazione e prendere lo Shinkansen per Shin-Osaka (per questo tragitto abbiamo deciso di salire sulle carrozze con posti non prenotati).
Da Shin-Osaka prendiamo la metro e andiamo ad acquistare una maglietta dell’Hard Rock cafè per la mia ragazza (fa la collezione).
Torniamo alla stazione di Osaka e andiamo nel centro commerciale Daimaru. Saliamo al 16° piano, dal quale si ha una discreta vista sulla città e andiamo a mangiare il tonkatsu.
Dopo cena, ormai tardi, torniamo in hotel a Shin-Osaka.

Oggi siamo andati nella zona nord di Kyoto, e più precisamente a Kurama. Per fare ciò abbiamo preso il “solito” Shinkansen da Shin-Osaka a Kyoto. Qui treno locale sulla linea per Nara e siamo scesi alla prima fermata (Tofukuji).
Qui abbiamo preso il treno della Keihan fino al capolinea Demachiyanagi. Scesi dal treno si torna in superficie e a due passi si trova la stazione della linea Eizan che porta in circa 30 minuti, attraverso case e boschi, alla stazione di Kurama.
Scendiamo alla piccola stazione e poco più su inizia il sentiero che porta al tempio Kuramadera. Si paga un’entrata di 200 Yen. Lungo il sentiero in salita si trovano vari templi e santuari, fino ad arrivare alla sommità dove si trova il Kuramadera.
Da qui si vedono le montagne ricoperte da boschi a nord di Kyoto.
Il sentiero prosegue poi in discesa (un po’ più stretto della salita) fino a Kibune. A Kibune si trovano vari ristoranti, i quali hanno delle piattaforme montate sul torrente che scorre li sotto.
Dopo una breve visita al paesino, decidiamo di tornare a piedi verso la stazione di Kibuneguchi. Circa 2km su strada normale. Alla stazione prendiamo il trenino panoramico, nel quale alcuni sedili sono orientati verso i finestrini per vedere meglio il panorama.
Arrivati al capolinea, riprendiamo il treno della Keihan fino a Gion-Shijo. Qui andiamo a mangiare e facciamo un giro per Gion, Pontocho e Teramachi.
Nel tardo pomeriggio torniamo in hotel e invece di uscire a mangiare, compriamo qualcosa alla stazione di Shin-Osaka.

Penultimo giorno. Si torna verso Tokyo. Prendiamo lo Shinkansen alla stazione di Shin-Osaka e in poco meno di 3 ore arriviamo a Tokyo. Qui invece di prendere la Yamanote line, prendiamo un altro Shinkansen per fare la tratta Tokyo-Ueno (5 minuti).
Portiamo le valigie in hotel e andiamo li vicino a mangiare del sushi. Il pomeriggio lo dedichiamo alla visita del giardino Shinjuku Gyoen. Il giardino è molto grande e all’interno vediamo il giardino botanico (in una serra) e vari tipi di giardini (francese, inglese e giapponese).
Tra le ultime cose che vediamo nel giardino, c’è un bellissimo angolo dedicato alle rose, ce ne sono moltissime e di tutti i colori.
Abbiamo ancora un po’ di tempo prima di incontrarci a Ginza con la mia amica Vittoria e quindi prendiamo la metro e andiamo alla Tokyo Sky Tree al negozio dello studio Ghibli. Torniamo un attimo in hotel e poi usciamo per incontrare Vittora e Flavia a Ginza.
L’appuntamento e alla stazione della Yamanote Line Ginza. Vittoria ci fa vedere Ginza di notte e dopo una passeggiata ci porta a Yurakucho. Qui nelle vicinanze dei binari della Yamanote Line si trovano molte Izakaya, tipici locali giapponesi.
Ci porta in un izakaya dove fanno gli yakitori (spiedini). Proviamo vari spiedini, dalla pelle di pollo, al cuore al fegato. Gusti un po’ particolari ma niente male. Il locale è molto piccolo e ci dobbiamo stringere. Qui si ritrovano i giapponesi alla fine della lunga giornata lavorativa.
La gente chiacchiera, mangia, beve e fuma (eh si, nei locali si può fumare a differenza dei marciapiedi). La serata è stata molto piacevole e salutiamo Vittoria e Flavia alla stazione di Yurakucho. Questa è la nostra ultima notte in Giappone.

21 Maggio 2016

Valigie pronte, ultimo biglietto del treno pronto.
Prendiamo il Narita Express alla stazione di Tokyo (dopo aver preso la Yamanote da Ueno). Il treno ci mette circa 1 ora per raggiungere l’aeroporto internazionale di Narita.
A Narita abbiamo un paio di ore prima della partenza del nostro volo. Come prima cosa decidiamo di fare il checkin presso i banchi dell’Austrian (cosi non dobbiamo portarci in giro valigie pesanti).
Poi facciamo il controllo al metal detector e dei passaporti. Nell’attesa dell’imbarco facciamo gli ultimi acquisti, cambiamo gli Yen che ci sono avanzati e mangiamo qualcosa.
Il volo dell’Austrian per Vienna parte puntuale. I sedili sono abbastanza comodi (meglio di quelli Lufthansa dell’andata) e anche il cibo non è male.
L’aereo arriva a Vienna con circa 30 minuti di anticipo e questo ci permette di non fare le corse per prendere il volo che ci porterà a Venezia.
Finisce cosi anche questo secondo viaggio in terra nipponica.

Il primo viaggio mi è piaciuto di più, probabilemente perchè era tutto nuovo per me e di solito le novità mettono più entusiasmo.
Anche questo viaggio è stato bello, con cose che consiglierei (Kurama e Monte Shosha) e cose da evitare (Sapporo e Hakodate).
Quindi se volete andare nell’Hokkaido, fatelo in estate e nolegiate una macchina per essere liberi di girare. Se proprio volete andare a Sapporo, fatelo a Febbraio per lo Snow Festival.

Chissà se un giorno ci sarà un terzo viaggio in Giappone.