Il mio diario di viaggio 2017

Foto di Giapponepertutti.it

Terzo viaggio in Giappone, questa volta con mio fratello, per lui invece la prima volta. Questo viaggio è stato un po’ particolare, perchè è stato pensato per girare dei video tutorial sul Giappone.

La partenza è prevista da Venezia verso mezzogiorno con volo AirFrance verso Tokyo Haneda con scalo a Parigi Charles de Gaulle. Il volo verso Parigi è tranquillo e puntuale, quindi abbiamo tutto il tempo per mangiare qualcosa in attesa del volo successivo verso Tokyo. Saliti sull’aereo notiamo subito che la maggior parte dei posti sono vuoti, il che ci permette di allargarci e viaggiare un po’ più comodi.

Il viaggio procede tranquillamente e finalmente verso le 12 del 30 Novembre atterriamo all’aeroporto di Haneda.

Scesi dall’aereo facciamo il controllo all’immigrazione con la classica foto di rito

Nell’attesa dei bagagli provo a prelevare presso un ATM AEON con il mio bancomat Maestro Unicredit (tempo fa ci sono stati diversi problemi con questo circuito). A sorpresa trovo il menù in italiano e prelevo tranquillamente 20000 Yen. Ricordatevi di abilitare il vostro bancomat per i prelievi fuori zona Euro oppure di avvertire la vostra banca (per evitare eventuali blocchi della carta).

Dopo aver preso i bagagli passiamo dal controllo della dogana che ispeziona le nostre valigie.
Finalmente ci troviamo su suolo nipponico. Come prima cosa acquistiamo 2 pass da 72 ore per la metro di Tokyo a 1500 Yen l’uno.
Ora tocca al ritiro del pocket wifi che mi è stato gentilmente offerto da Japan Wireless. Purtroppo l’ufficio postale ad Haneda si trova presso il Terminal 1 (voli domestici) e dobbiamo prendere la navetta interna dell’aeroporto. Ovviamente, non sapendo esattamente dove si trova l’ufficio postale, scendiamo al Terminal 2 e quindi dobbiamo andare a piedi all’altro Terminal.
Recuperiamo il pocket Wifi e prendiamo il treno Sky Access della Keikyu che collega l’aeroporto di Haneda a quello di Narita passando da Asakusa (la nostra destinazione). Il treno impiega poco più di 30 minuti e costa 620 Yen.
Arriviamo alla stazione e andiamo in hotel Asakusa Keihan per fare il check-in e lasciare i bagagli in camera.

Sono ormai le 15 passate ma decidiamo di uscire nonostante il lungo viaggio (consiglio di fare una tirata fino a sera per abituarsi prima al fuso orario).
Purtroppo il tempo non è dei migliori, pioviggina; intravediamo anche la Tokyo Skytree, la cui parte superiore è però nascosta dalla nebbia.

Andiamo subito a fare una passeggiata al Sensoji, ma prima di tutto mio fratello vuole provare una delle bibite degli onnipresenti distributori automatici, optando per un succo d’uva. Decidiamo poi di attivare il nostro pass per la metro (durata 72 ore) e andiamo ad Akihabara.
Il quartiere è famoso per l’elettronica e i Maid Cafè. Visitiamo alcuni negozi di macchine fotografiche e di elettronica e poi facciamo un giro al tempio Kanda Myojin che troviamo praticamente deserto, essendo già sera.
Riprendiamo la linea Ginza verso Asakusa e ci fermiamo in un piccolissimo ristorante di ramen vicino all’hotel per la cena. Il locale è molto piccolo (circa 8 posti a sedere) e il ramen buono.
Dopo aver mangiato andiamo in hotel per un meritato riposo.

La mattina inizia con la visita di Shibuya. Raggiungiamo il quartiere tramite la linea Ginza che lo collega direttamente ad Asakusa. Dopo la classica visita alla statua di Hachiko, una passeggiata tra negozi di manga e Tokyu Hands, andiamo a pranzo da Sushi no midori, un locale che si trova all’interno del centro commerciale Tokyo Mark City East.
La fila per aspettare è abbastanza lunga e ci vuole circa un’ora prima di potersi accomodare. Il sushi è molto buono e rimango soddisfatto.
Nel pomeriggio proseguiamo visitando Harajuku e il parco Yoyogi con il Meiji Jingu. Ci spostiamo poi a Shinjuku, dove andiamo anche al terminal dei bus per fare il biglietto per Shimoyoshida (monte Fuji) e ci dirigiamo al palazzo del governo metropolitano, dal quale si può vedere, gratuitamente, Tokyo dall’alto.
Torniamo in hotel e ci prepariamo per incontrare le mie amiche Vittoria ed Evelyn a Shimo-Kitazawa. Ci portano in un piccolo locale dove fanno un po’ di tutto con formula All You can eat (mangi tutto quello che vuoi in 2 ore di tempo). La serata si conclude, non prima di aver fatto le foto presso una Purikura.
Ci avviamo verso l’hotel e prendiamo la solita linea Ginza. Arrivati in stazione c’è un allarme in funzione e alcuni controllori che corrono di qua e di la. Nessuno però ci fa caso e se ne preoccupa, scopriamo poi il giorno dopo che a quell’ora c’era stato un terremoto. Nonostante sia mezzanotte inoltrata, ci troviamo a provare l’effetto “sardina” nella metro di Tokyo.

Ultimo giorno a Tokyo. Iniziamo con la visita di Asakusa con il santuario Sensoji, il Kaminarimon e Nakamise Dori. Saliamo poi all’8° piano del Tourist Center di Asakusa (proprio di fronte all’inizio della strada che porta al Sensoji), da qui si ha una buona vista sull’intero quartiere.
Prendiamo la metro e andiamo a Ginza dove facciamo un giro vedendo la sede della Seiko con il famoso orologio e il Tokyo International Forum. Andiamo a piedi verso la stazione di Tokyo, riproduzione di quella di Amsterdam, per poi dirigerci verso le mura esterne del palazzo imperiale.
Dopo essere passati all’Hard Rock Cafè di Roppongi, mangiamo presso un ristorantino in un centro commerciale e poi andiamo a visitare i bellissimi giardini Koishikawa Korakuen. I colori autunnali sono stupendi, con gli alberi di acero giapponese (momiji) colorati di un bel rosso.
Nelle vicinanze dei giardini si trova il Bunkyo Civic Center, dal quale si ha un’ottima vista sulla città. Si può salire gratuitamente fino a 130 metri di altezza (25° piano) e secondo me è migliore del palazzo del governo. Oltre a riuscire a vedere Shinjuku, l’osservatorio dispone di vetrate inclinate che limitano moltissimo i riflessi.
Ormai scuro, andiamo ad un altro giardino, il Rikugien. Durante l’autunno e la primavera il giardino è aperto fino alle 21. C’è tantissima gente, ma vedere gli alberi illuminati di notte è molto spettacolare. Merita sicuramente una visita.
Al ritorno in hotel prendiamo qualcosa da mangiare al supermercato e mangiamo in camera.

Oggi ci svegliamo presto per andare a prendere il bus a Shinjuku che in un’ora e 45 minuti (1700 Yen) ci porterà a Shimoyoshida, vicino al lago Kawaguchiko.
Il bus parte puntualissimo dal terminal degli Highway bus di Shinjuku (4° piano). In circa un’ora e mezza di viaggio (arriviamo con 10 minuti di anticipo), raggiungiamo la fermata di Shimoyoshida (situata sull’autostrada), ma già diversi chilometri prima della nostra fermata riusciamo ad intravedere il più famoso monte e vulcano giapponese.
Da qui in circa 15 minuti raggiungiamo la scalinata che porta alla Chureito Pagoda, forse una delle più famose viste del Giappone e del monte Fuji.
Dopo aver percorso la scalinata, si raggiunge la pagoda. Oggi il tempo è meraviglioso. Non ci sono nuvole, a parte qualcuna proprio in sommità del Fuji, e di turisti ce ne sono pochi.
Dopo aver ammirato il Fuji in tutta la sua maestosità, scendiamo e prendiamo il treno che da Shimoyoshida porta a Kawaguchiko in circa 15 minuti.
Dalla stazione andiamo a mangiare Tempura da Fuji Tempura Idaten. La tempura è molto leggere e variegata, trovo anche un uovo sodo e il pesce palla.
Dopo aver mangiato ci dirigiamo verso la funivia Kachi Kachi. Da qui si può vedere molto bene il Fuji e il lago Kawaguchiko.
Soddisfatti per la splendida e fortunata giornata, che ci ha consentito di osservare e fotografare il Fuji da vari punti panoramici, torniamo verso la stazione dei treni, dove prendiamo un bus che in poco più di un’ora ci porta a Gotemba. Da qui prendiamo un treno locale per Mishima per poi prendere lo Shinkansen che ci porta a Nagoya. Mangiamo qualcosa in un ristorante vicino all’hotel e andiamo a dormire.

Dopo aver fatto colazione da Starbucks (all’interno del nostro hotel), facciamo un veloce giro nei pressi della Nagoya Tower e poi andiamo con la metro alla stazione per prendere il treno per Hikone.
Dobbiamo fare due cambi, a Ogaki e poi a Maibara.
Arriviamo ad Hikone e il tempo è grigio, ma almeno non piove. La città è quasi deserta, ci sono poche persone in giro.
Ci dirigiamo subito verso il castello, uno dei pochi castelli originali rimasti in Giappone. Il castello non è molto grande, a differenza di quello di Himeji, ma è comunque molto bello e si può visitare il suo interno.
Giriamo l’interno del parco del castello e poi andiamo a visitare il giardino Genkyuen che si trova a fianco del castello.
Giunta ormai l’ora di pranzo decidiamo di andare a mangiare in un ristorante di carne wagyu. Il ristorante si chiama Sennari Tei Kyara.
Ci sediamo per terra e scegliamo il menu in cui vieni servito per tutto il corso del pranzo. Il piatto consiste in carne wagyu e verdure varie cotte in una pentola posta sul braciere al centro del tavolo (Sukiyaki).
Il pranzo è stato un po’ caro, ma come esperienza è stata molto interessante, un po’ meno per le mie ginocchia (seduti per terra).
Torniamo alla stazione di Hikone e prendiamo il treno per Kyoto. Arrivati in stazione prendiamo 2 pass giornalieri per i bus a 500 Yen (ci serviranno i prossimi giorni) e prendiamo la metro fino a Shijo.
A Kyoto saremo ospitati presso il Villaggio Kiramachi. Questa struttura non è il classico hotel o ryokan, infatti le stanze non sono tutte nello stesso edificio ma si affacciano su un vialetto in comune.
Arrivati incontriamo subito Kiraeri-san che ci mostra la nostra camera (dove abbiamo trovato i nostri bagagli, spediti dall’hotel di Tokyo con il comodissimo servizio Takkyubin).
Kiraeri ci mostra velocemente i comfort della camera e ci accordiamo per la visita della struttura per il giorno seguente.
La sera ci incontriamo con Marco Ferrari, un ragazzo di Reggio Emilia che vive e lavora a Osaka da più di 10 anni. Marco ha un agenzia di viaggio. Mi porta a mangiare da Chao Chao Gyoza, un piccolo locale a Pontocho dove la specialità sono ovviamente i gyoza. Se ne trovano di tutti i tipi e tutti buonissimi.
Continuiamo poi la serata, tra una chiacchierata di lavoro e l’altra, preso un pub li vicino, dove mi bevo un Matcha Baileys.
Finita la serata accompagniamo Marco alla stazione dei treni e torniamo in stanza per un meritato riposo.

La mattinata di oggi è dedicata alla presentazione del Villaggio Kiramachi. Ma prima provo la colazione tradizionale giapponese, che mi viene portata direttamente in camera.
La colazione tradizionale consiste in varie portate tra cui pesce, riso, verdure e zuppa di miso. Diciamo che non è male, ma preferisco di gran lunga cornetto e cappuccino.
Iniziamo il giro della struttura e Kiraeri-san ci illustra tutte le stanze, come sono state fatte e molto altre.
Kiramachi non è il classico ryokan, dove le stanze fanno parte di un’unica struttura. Kiramachi è stato fatto ristrutturando antiche case tradizionali (machiya) nel quartiere Shinkamanza di Kyoto.
Ogni casa corrisponde ad una stanza e in tutto ci sono 9 case. Il villaggio è stutturato su dei vialetti, dove affacciano tutte le stanze, ognuna con la sua porta d’entrata. Oltre alle stanze ci sono anche due “locali” adibiti a ritrovo.
L’idea è proprio quella di ricreare un villaggio.
Ogni stanza è stata concepita singolarmente, quindi non si trovano due stanze uguali. Per ognuna è stato scelto il materiale, colori e interni diversi.
Alcune stanze si sviluppano su due piani, al piano terra la zona giorno e al piano superiore la zona notte. Tutte le stanze sono provviste di bagno privato e alcune dispongono anche di vasca da bagno.
La costruzione di Kiramachi è durata circa 3 anni, ogni particolare è stato fatto a mano.
Completato il giro ci intratteniamo con Kiraeri-san per un po’ e poi ci congediamo.
Ci dirigiamo verso la stazione del tram Randen Keifuku che porta direttamente ad Arashiyama. Qui andiamo a mangiare soba al ristorante Arashiyama Yoshimura.
Dopo pranzo andiamo al parco delle scimmie. In questo parco ci sono delle scimmie libere e in cima alla sommità, da cui si vede bene la zona di Arashiyama, c’è la possibilità di dar da mangiare agli animali.
Scendiamo e ci dirigiamo verso la foresta di bamboo, nel tragitto visitiamo prima i giardini del tempio Tenriuji.
Arriviamo alla foresta di bamboo che sta calando il sole, scopriamo solo dopo che l’illuminazione del sentiero è prevista solo per la settimana successiva. Arriviamo comunque fino alla stazione della ferrovia Sagano e poi torniamo ad Arashiyama, dove riprendiamo il tram e torniamo verso Kiramachi.
Mangiamo qualcosa in un ristorante (provo anche il Natto e confermo che non è per nulla buono) e andiamo a dormire.

La giornata di oggi è dedicata alla visita di Nara. Prendiamo il treno diretto che passa dalla stazione della metro di Kyoto di Shijo e porta fino alla stazione Kintetsu-Nara. Il viaggio dura circa 45 minuti.
Arrivati a Nara ci dirigiamo subito verso il parco, non prima di aver preso qualcosa per colazione in uno dei tanti conbini che si trovano in giro per il Giappone.

Appena mosso qualche passo iniziamo a vedere i primi cervi, che girano indisturbati nel grande parco;
mio fratello vuol provare l’ebbrezza di dare da mangiare a questi simpatici animali e quindi compra un pacchetto dei loro biscotti da uno dei tanti negozianti che vendono solo questa prelibatezza.
In men che non si dica viene circondato da diversi cervi, che in maniera più o meno gentile (alcuni addentano la giacca e i pantaloni) reclamano il loro biscottino.

Visitiamo quindi il famoso Todaiji, la più grande costruzione in legno del mondo, al cui interno si trova una statua gigante del Buddha.
Finita la visita ci dirigiamo verso il santuario Kasuga Taisha, attraversando a piedi il parco. Il santuario è molto bello e non ci sono molti turisti a visitarlo.
Torniamo verso il centro e ci fermiamo a mangiare qualcosa, poi nel primo pomeriggio andiamo al famoso negozio di mochi (tipico dolce giapponese) dove si può assistere alla particolare preparazione del dolce.
Dopo aver mangiato il mochi al the matcha e assistito alla breve esibizione, ci dirigiamo verso la stazione JR per prendere il treno verso Osaka.
Arrivati a Osaka decidiamo di salire in cima all’Umeda Sky Building e di vedere il tramonto sulla città. Il panorama è davvero molto bello e in lontananza si vedono l’oceano e la città di Kobe.
Scendiamo e andiamo a fare una passeggiata a Dotonbori, quartiere pieno di negozi, ristoranti e luci di tutti i tipi.
Torniamo quindi alla stazione di Osaka e andiamo a mangiare l’okonomiyaki in un ristorante nel centro commerciale della stazione.
Dopo cena prendiamo il treno della Hankyu che da Umeda arriva direttamente a Karasuma, a qualche centinaio di metri da Kiramachi.

Oggi ci dedichiamo alla visita di Kyoto. Prendiamo il bus a pochi passi da Kiramachi e ci dirigiamo verso il parco dove si trova il Ninnaji. Al tempio e al parco ci sono pochissime persone e si respira un’aria di tranquillità.
Ci spostiamo quindi verso il famosissimo Kinkakuji (padiglione d’oro) e qui la folla aumenta. Prima di entrare prendiamo qualcosa da mangiare, un gelato e una specie di panino/gnocco neri (al sesamo nero).
Dopo aver visitato il Kinkakuji prendiamo il bus e andiamo al Ginkakuji (tempio d’argento). Prima della visita prendiamo degli spiedini ad una bancarella. Il parco del Ginkakuji è molto bello e da li si ha una bella visuale su Kyoto.
Dal tempio d’argento ci dirigiamo verso il tempio Nanzenji, percorrendo la passeggiata del filosofo (meta ideale per vedere al meglio l’hanami).
Arrivati al Nanzenji saliamo sull’enorme portone d’entrata del complesso.
Finito il giro riprendiamo il bus (usando il pass giornaliero da 500 Yen) e ci spostiamo verso il centro. Facciamo un giro al mercato Nishiki, dove si può trovare qualsiasi tipo di cibo (ho mangiato un polipo rosso con un uovo di quaglia all’interno della testa).
Torniamo a Kiramachi e ci prepariamo per la cena con Kiraeri-san.
Dopo una piacevole serata chiacchierando di affari e del più e del meno finisce anche questa giornata.

Ultima giornata piena in terra nipponica. Prendiamo la metro e andiamo alla stazione di Kyoto. L’immensa struttura è futuristica e contrasta non poco con la tradizione giapponese.
Prendiamo il treno JR per Uji (circa 20 minuti). Uji è una città famosa per la coltivazione del the verde.
Visitiamo come prima cosa i l’Uji Jinja e il santuario Ujigami.
Andiamo poi al tempio Byodoin, famoso per essere rappresentato sulle monete da 10 Yen. All’interno del complesso si trova il classico giardino con laghetto e un museo.
Usciti andiamo verso la via principale, dove si trovano tantissimi negozi che vendono the di ogni tipo (facciamo anche un po’ di scorta). Poi ci fermiamo a pranzare in un ristorante dove fanno il ramen e i gyoza al the matcha.
Nel pomeriggio riprendiamo il treno e andiamo a visitare il Fushimi Inari. Il tempio è famoso per il sentiero costellato di torii rossi. Il tempio principale si trova all’inizio del sentiero.
Decidiamo di percorrere tutto il percorso fino in cima (molta gente si ferma all’inizio). Il tutto è lungo circa 4km e ci vogliono 1 ora e mezza per percorrerlo tutto. Purtroppo il tempo non è bello e circa a metà percorso inizia a piovere forte, per fortuna dura solo una ventina di minuti.
Torniamo quindi verso Kiramachi e per cena andiamo a mangiare Yakitori da Sumibi Torito (buono ma un po’ caro come posto).

9 Dicembre 2017

Oggi si torna a casa. Ci svegliamo presto per prendere il treno della Hankyu alla stazione Karasuma. Il viaggio verso l’aeroporto dura poco meno di due ore e dobbiamo fare due cambi ad Awaji e Tangachaya.

Arrivati in aeroporto ci dirigiamo verso i banchi della AirFrance. Qui mentre iniziamo a fare il check in, l’addetta ci comunica che sul nostro volo c’è stato overbooking e quindi ci propongono un volo alternativo con Lufthansa che partiva alle 11 invece delle 11:45. Decidiamo di accettare, anche perchè con questo volo arrviamo 1 ora prima in Italia e inoltre ci danno 150 Euro di rimborso a testa.

Riprendiamo quindi le valigie e andiamo al banco della Lufthansa per il checkin.

Consegnati i bagagli andiamo all’ufficio postale dell’aeroporto e imbuchiamo la busta precompilata per la riconsegna del pocket Wifi.

Il tempo non è molto e al controllo del metal detector c’è parecchia fila. Passati i controlli (metal detector e passaporti) compriamo le ultime cose e arriviamo all’imbarco 15 minuti prima della partenza.

Saliti sull’aereo scopriamo che ci hanno dato dei posti con più spazio per le gambe. Il volo di rientro è tranquillo. Arriviamo a Francoforte dove abbiamo molte ore prima di prendere l’ultimo volo per Bologna.

Finisce cosi questo mio terzo viaggio in Giappone.

Consiglio vivamente il periodo autunnale per visitare il Giappone. Soprattutto nel periodo che va tra fine Novembre e inizio Dicembre.

Durante l’autunno si può assistere al Momijigari (cambio del colore delle foglie dell’acero giapponese). Si ha un’alta probabilità di trovare giornate belle e con cielo terso (ottimo per vedere ad esempio il monte Fuji). Le temperature inoltre non sono ancora quelle tipiche invernali.

I prezzi dei biglietti aerei sono abbastanza bassi ed è facile trovare sistemazioni negli hotel e ryokan.

In giro si trovano pochi turisti occidentali e nei luoghi d’interesse è difficile trovare code e folla.

Unico punto a svafore è che le ore di luce sono poche, infatti alle 5 di sera è già buio.

Quindi, se avete la possibilità, l’autunno è un ottimo periodo per andare in Giappone.